E' stato così. Come se una voce direttamente dal “santuario” di Milwakee attraversando l'oceano avesse gridato: “Hey di Roma, ora tocca a voi!”
E noi ci siamo mobilitati, riuniti, abbiamo organizzato, ideato e discusso, aspettato con ansia il 110° compleanno della nostra amatissima e finalmente il 13 giugno è arrivato. Il rombo delle prime Harley, come un ronzio, ha piano piano modificato la voce della città fino a diventare un sottofondo costante che annunciava, a chi sapeva ascoltare, bikers provenienti da ogni dove. I primi ospiti ci hanno sorpresi, ancora in preda all'euforica febbre della vigilia, a ritoccare lo schema dei turni alla tenda dei Chapter o a quella della Hog, a distribuire compiti ai volontari, a ripassare i percorsi dei run … ma in poche ore eravamo pronti ad accogliere, a rispondere, ad aiutare, a coordinare. Siamo stati travolti da un mare di facce sorridenti (ma quanti eravamo?!), abbiamo cavalcato giornate adrenaliniche e intense, sostenuto situazioni impegnative ed emozionanti. Su e giù per il lungomare di Ostia scintillante di motori, poi in lungo e in largo attraverso il villaggio da uno stand all'altro e ancora in Concessionaria dove il party è stato no-stop. Per noi che eravamo di casa è stato come ricevere amici per una grande occasione. Una lustratina al Colosseo, una spazzatina in via dei Fori imperiali, una sistematina ai sanpietrini di via della Conciliazione, una spuntatina ai pini di via Cristoforo Colombo et voilà! Aperte le porte del salotto buono (e che salotto!), ci siamo ritrovati contenti e infaticabili animati dallo stesso desiderio: trasformare la nostra grande passione in energia per far vivere al meglio il mito dell'Harley Davidson. E quindi bravi, bravissimi tutti!! Bravi quelli che conoscendo le lingue hanno dato informazioni e consigli ad harleisti di ogni paese e bravi anche quelli che non conoscendole hanno supplito con la simpatia la creatività e la disponibilità. Bravissimi i road captain che hanno portato i gruppi a visitare i dintorni della Capitale in piena sicurezza. Bravo il dj che ci ha fatto ballare all day long, bravi quelli che si sono alzati alle 4 per la parata o per fare i parcheggiatori a piazza San Pietro, quelli che hanno sopportato due turni consecutivi perché il sostituto non è arrivato in tempo e anche quelli che il raduno lo hanno “vissuto” piegando e ripiegando magliette. Ce l'abbiamo messa tutta per dare la nostra prova d'amore e la festa, anche da dietro le quinte, è stata fantastica. Le fotografie possono raccontare a tutti il villaggio, i suoi visitatori, le risate, la stanchezza e l'allegria. Ma l'orgoglio di aver mostrato al mondo che invasori organizzati, pacifici e felici sappiamo essere e la soddisfazione di essere stati capaci di diventare una vera squadra tra noi e con gli altri Chapter romani sono solo nostri e per sempre.